La moda junior protagonista a Pitti Bimbo, a Firenze. Per tre giorni il meglio dell'offerta italiana e internazionale per i più piccoli. L’inviata: Barbara Modesti.
Mamma e papĂ che scelgono per i piccoli di casa giacche, pantaloni e scarpe: sempre che le tendenze non abbiano giĂ fatto breccia nei gusti dei bambini, che vogliono copiare il guardaroba dei genitori.
“Alle bambine quest’anno piace tantissimo il parkino con la cinturina” (Raffaella Traverso, responsabile marketing K-Way).
Il pianeta dei grandi marchi dello sportswear si amplia, dal sacco a pelo per bebè alle giacche in ecopelliccia per le sorelle maggiori proposti da Herno, ai parka con cappuccio e all’eskimo di Woolrich. La creatività dei brand per adulti al servizio dei bambini anche nelle proposte-moda per Cicciobello, bambolotto nato nel 1962.
Clienti da coccolare, i piĂą piccoli, visto che generano un fatturato che supera i 2 miliardi di euro.
“C'è un serio lavoro di maestranze e di una manualità italiana che solo noi abbiamo nel nostro Paese e di cui siamo leader mondiali” (Tony Scervino, amministratore delegato Ermanno Scervino Junior).
E il Made in Italy, premiato soprattutto dei mercati esteri, si adegua anche in fatto di gusti: nero, broccato e pellicce protagonisti di molte collezioni per i Paesi mediorientali. I marchi italiani, nati e cresciuti con la moda baby, puntano sul glam: Miss Grant propone un prĂŞt-Ă -porter che mescola prezioso e minimal. Piccole principesse crescono da Simonetta, storica azienda marchigiana, da 40 anni a Pitti. Borse mignon, piume di struzzo: il lusso secondo Monnalisa.
“Pitti Immagine, con i suoi 455 espositori, qui nel bambino dà una grande offerta internazionale sia dal punto di vista degli espositori che dei visitatori” (Raffaello Napoleone, amministratore delegato Pitti Immagine).
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