Il fondatore e presidente di BasicNet Marco Boglione intervistato dall'Ansa Video a margine del suo incontro-intervista con Ferruccio De Bortoli all'Università Cattolica di Milano il 16 gennaio 2018, dal titolo «I grandi imprenditori italiani si raccontano e dialogano con gli studenti»
«Sogno che tutti i giovani possano avere la fortuna che ho avuto io, di fare questo mestiere – bellissimo: l'imprenditore – ma anche molto complicato, molto faticoso, molto difficile. Quindi io auguro (ai giovani, ndr) che gli succeda, ma non glielo consiglierei, perché poi qualcuno viene e mi dice: ma cosa mia hai consigliato? Ma sai come sto?».
Lei dice: noi dobbiamo vendere l’opportunità di fare business. Ci sono dei marchi che pensate di acquisire per arricchire il vostro marketplace, dopo il successo di Sebago?
«Sebago deve ancora cominciare. Ci crediamo moltissimo, è un marchio importante: il più importante che abbiamo comprato. La verità è che in questo ambito si va by opportunity, cioè si comprano i marchi sulla base di opportunità che combacino con la tua strategia. Sono già due variabili: non è facile. Non è che adesso diciamo: compriamo andare questo o quello… Bisogna essere molto pronti e attrezzati – e la nostra azienda lo è – qualora ci fosse qualcosa che è in linea con le nostre capacità , la nostra strategia e ha delle condizioni di acquisibilità , lo acquisiamo».
La lucina del radar si è già accesa?
«Il radar gira, sempre. E ci sono sempre tante lucine, poi bisogna vedere quella che “flasha”. Adesso stiamo entrando nel vivo dell’integrazione industriale di Sebago al nostro modello di business, al nostro mercato e alla nostra rete. Questo prenderà un anno e mezzo, due. Tutto. Poi noi andiamo a stagioni, e quindi va tutto di sei mesi in sei mesi. Adesso usciremo a maggio: il 17 di maggio presenteremo la nostra prima collezione Sebago, che poi sarà nei negozi a partire da gennaio-febbraio 2019. Abbiamo in programma un’apertura a fine 2018 o primo semestre 2019 di un primo flagship store: un esperimento di negozio targato Sebago.  E quindi siamo già a fine 2019… e non abbiamo ancora cominciato».
L’anno che si è chiuso ha dato soddisfazioni?
«Sì, come sempre, più che altro perché l’azienda è cresciuta ulteriormente: ha dimostrato di continuare a saper fare acquisizioni, è molto cresciuta nella qualità del management e abbiamo continuato a fare, anche nel 2017, importanti investimenti strategici in Information Technology. Anche finanziariamente i dati non sono male».
I numeri sono buoni?
«Sì, sono quelli che abbiamo già comunicato: quelli che ci aspettavamo. Non ci sono state sorprese. Forse addirittura, come sempre, tutti ci teniamo la virgoletta nella tasca... e quindi, magari, c’è anche una virgola di più».
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