Nel suggestivo scenario della costa nord-orientale, tra Santa Teresa di Gallura e Palau, si trova il borgo di Porto Pozzo, antico rifugio di pescatori che racchiude storie millenarie e tradizioni marinare. Nella mitologia si narra che, per ordine del re Antifate, i Lestrigoni distrussero la flotta di Ulisse e uccisero tutti i marinai, risparmiando solo la nave dell’eroe. Per questo motivo, il fiordo di Porto Pozzo è detto anche Baia di Ulisse.
Porto Pozzo si trova su un golfo riparato che offre un ormeggio sicuro dal vento. Da questo punto il paesaggio è straordinario. Il verde della macchia mediterranea e l’incontaminata isola di Culuccia ne fanno da cornice. Racchiuso tra il fiordo di Porto Pozzo, la costa ovest della Culuccia e la zona umida della spiaggia di Porto Liscia, si trova il compendio ittico formato dai bacini Peschiera, Baliscioni e Padula Chioca, specchi d’acqua ricchi di specie ittiche che attirano i pescatori fin dal 1932.
Nel 1999, con la Cooperativa La Peschiera di Massimiliano Brunetto e Gian Piero Mannoni si assiste a una svolta significativa perché viene loro assegnata dalla Regione Sardegna la prima concessione di pesca e acquacultura nei tre bacini demaniali. L’acquacultura diventa il fulcro dell’attività , incentrata prima sulla produzione di cozze e poi di ostriche.
Nel 2017 Marco Boglione diventa proprietario dell’isola di Culuccia e con la moglie Stella avviano il progetto di rinascita dell’isola, rimasta semi deserta e in stato di abbandono per 35 anni, attraverso la produzione di prodotti agroalimentari di altissima qualità . Il progetto ittico della Cooperativa La Peschiera incuriosisce Boglione e nel 2019 ne diventa socio e successivamente, integra l’attività di produzione di ostriche alle produzioni della società Biru Agricola.
Nasce il primo brand di ostriche della zona: La Petra Niedda, come la pietra nera nel bacino della Peschiera. La Peschiera 1932 si estende in uno specchio d’acqua di circa 70 ettari e l’impianto di produzione attuale si sviluppa su un solo ettaro. Le acque pure del bacino sono classificate “A” dagli organi di controllo competenti della Regione Sardegna.
Nel 2020, la concessione demaniale della Peschiera 1932 viene prorogata fino al 2033 e la Biru Agricola può dedicarsi al futuro e allo sviluppo dell’attività . Nel compendio ittico sono previsti diversi progetti per riqualificare l’area e fornire le infrastrutture necessarie all’impianto di produzione, con particolare attenzione verso la sostenibilità e l’impatto ambientale. Sarà restaurato lo storico muretto di pietra che delimita l’accesso alla Peschiera, laddove il tempo e le correnti marine lo hanno intaccato. Sarà costruita una struttura smontabile e a zero impatto energetico, a servizio della produzione di ostriche che fungerà da “Centro spedizione” autorizzato per l’attività di molluschicoltura. L’attuale impianto long line sarà ampliato fino a 5 ettari e verrà dotato di sistemi automatizzati e innovativi per migliorare in modo sensibile i processi produttivi.
Infine, lo specchio d’acqua de La Peschiera 1932 si inserirà nelle attività dell’Osservatorio naturalistico di Culuccia, laboratorio a cielo aperto e struttura di ricerca permanente dal 2020. Con impegno e passione, questo luogo assumerà una dimensione ancora più unica e spettacolare.
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