Nel pomeriggio da Santena, dove ha ricevuto il Premio Cavour, sono arrivate le parole di Emma Marcegaglia a confermare l'interesse per una parte degli asset ex Ilva. Ma sentiamo Giulia Dellepiane.
Emma Marcegaglia: Abbiamo già detto che probabilmente siamo interessati, però a una parte sola degli asset, quindi non a tutti gli asset ma a una parte.
Quindi anche il Piemonte potrebbe entrare nei giochi?
Emma Marcegaglia: Non posso dirlo adesso, si vedrà nei prossimi giorni.
La domanda sull’ex Ilva è inevitabile, ma Emma Marcegaglia non si sbilancia. La sua multinazionale dell’acciaio ha già tre stabilimenti in Piemonte: a Dusino San Michele, Pozzolo Formigaro e a Rivoli. Quasi 400 dipendenti producono pannelli
coibentati, guardrail, trafilati e tubi. Ora potrebbero aggiungersi al gruppo i 700 operai degli stabilimenti ex Ilva di Novi Ligure e Racconigi, che realizzano semilavorati in acciaio. L’ex presidente di Confindustria ha ricevuto a Santena il Premio Cavour, assegnato ogni anno dall’omonima Fondazione: una copia dei celebri occhiali del padre della patria. Tante le ragioni del riconoscimento.
Marco Boglione: Un impegno enorme, la capacità di visione, l’assunzione del rischio, la rappresentanza, il non tirarsi mai indietro, non solo in Italia ma anche all’estero.
Intervistata sul palco dal direttore de La Stampa Malaguti, Marcegaglia si è detta d’accordo con il piano Draghi per il rilancio dell’Unione Europea e della sua economia. Per l’imprenditrice, acciaio e automotive viaggiano insieme; perciò, la UE deve abbandonare la visione manichea per cui il motore elettrico è il bene e quello endotermico il male. È possibile, spiega Marcegaglia, difendere l’ambiente e preservare al contempo il patrimonio industriale italiano e i posti di lavoro.
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