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ll Re Mida dei brand
www.cattolicanews.it 24/01/2018 


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Marco Boglione da ragazzo voleva fare l’imprenditore, per contribuire al bene del proprio Paese. E ha realizzato il sogno restituendo vita nuova a vecchi marchi italiani e internazionali, da K-Way a Superga da Robe di Kappa a Sebago

(clicca qui per vedere la video-intervista correlata a questo articolo)

Lo Steve Jobs italiano che crede nei sogni e ha saputo rilanciare marchi come Superga o K-Way. Richiama in parte quella del fondatore di Apple la storia di Marco Boglione, imprenditore alla guida di BasicNet, la società che detiene i marchi Kappa, Robe di Kappa, Jesus Jeans, Superga, K-Way, Sabelt, Briko e le famose Sebago, indossate da John F. Kennedy. Anche la sua avventura, infatti, è iniziata in un garage.

Boglione ha presentato la sua storia di successo nel corso dell'incontro "I grandi imprenditori italiani si raccontano e dialogano con gli studenti", stimolato dalle domande dell'ex direttore del Corriere della Sera e presidente della casa editrice Longanesi Ferruccio De Bortoli. L'evento, organizzato dal Servizio stage e placement e dal Comitato università mondo del lavoro, in collaborazione con l'associazione "Prospera Progetto Speranza", è andato in scena martedì 16 gennaio in Aula Pio XI.

Un appuntamento capace di aprire un dibattito sulla figura dell'imprenditore nel nostro Paese, partendo dall'esperienza personale di Marco Boglione, che intorno alla metà degli anni '90 è stato in grado di creare una realtà competitiva sul mercato internazionale, quotata alla Borsa Italiana a partire dal 1999. BasicNet Spa, con sede a Torino, opera nel settore del fashion. L'attività del gruppo, come si legge sul sito internet aziendale, è quella di "sviluppare il valore dei marchi e nel diffondere i prodotti ad essi collegati, attraverso una rete globale di aziende licenziatarie e indipendenti". Il grande merito che viene riconosciuto all'imprenditore piemontese è quello di aver rilanciato alcuni marchi storici, come Kappa, Superga o K-Way, sul mercato internazionale.

«Siamo partiti da un garage di camion – racconta Boglione – e oggi le collezioni a marchi del Gruppo BasicNet sono presenti in più di 120 paesi. Ogni anno le vendite aggregate a livello mondiale superano il miliardo di dollari, con oltre 60 milioni di pezzi venduti. Per questo agli studenti vorrei dire di credere nei propri sogni. Se non lo avessi fatto, oggi non potrei fare il lavoro che amo».

Il sogno è un concetto che torna spesso nel corso del dialogo moderato da De Bortoli. L'accostamento a Steve Jobs e alla famosa citazione "Stay hungry, stay foolish" viene spontaneo, anche perché Boglione si dichiara grande appassionato di new technology, tanto da aver acquistato il famoso Apple 1, il primo computer della azienda di Cupertino, al valore di 157.245 euro all'asta londinese Christie's. Una visione che porta il fondatore di BasicNet a criticare il concetto tutto italiano di imprenditore, che accosta il suo ruolo al capitalismo dipingendolo come un feroce accumulatore di interessi.

«Proprio per questo i giovani non aspirano a diventare imprenditori nel nostro Paese» conclude. «Mi permetto di dare un consiglio: non andate all'estero perché l'Italia ha bisogno di energie fresche e menti pronte al cambiamento». Un incoraggiamento importante, da parte di chi può dire di aver scritto alcune pagine della storia recente dell'imprenditoria italiana.



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